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Dalle sperimentazioni pionieristiche di metà Ottocento fino alle nuove leve della scena contemporanea, passando per i pittorialisti e per i neorealisti, anche la fotografia d’arte e di ricerca ha saputo narrare la storia sociale e i cambiamenti urbanistici del territorio.

È una storia di trasformazioni, non solo quelle riscontrabili direttamente nei soggetti, che rivelano l’effetto dello scorrere del tempo sul paesaggio naturale e urbano, sull’aspetto dei suoi abitanti, ma anche quelle del linguaggio che quel paesaggio, quelle persone e quelle abitudini, ha rappresentato.

E con esso il concetto di artisticità, che ha ristretto e allargato i propri confini, generato contrapposizioni feroci, ma che non ha mai impedito alla fotografia di giocare contemporaneamente su due tavoli: quello della rappresentazione e quello della trasfigurazione, continuando a mutare come un organismo vivente.

Una mutazione sorprendente, che possiamo misurare nelle immagini dei tanti autori selezionati

con i loro diversi modi di affrontare la rappresentazione del territorio per via fotografica.

Attraverso i loro sguardi potremo comunque riconoscerci sia come parte di una comunità, sia come cultori dell’estetica fotografica.

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